martedì 21 luglio 2009

Gli occhi malinconici di un'aspirante mamma

Oggi, attraverso gli occhi malinconici di una persona a cui voglio bene, aspirante mamma adottiva, sono tornata indietro di due anni.
Ho sempre sostenuto che dal momento in cui ti ho visto, Ale, tutto quello che era successo prima è svanito.
...in un attimo le delusioni e i pianti, le speranze e i sogni infranti non solo sono caduti nell’oblio, ma hanno avuto un senso.
Lo penso ancora, il nostro destino era diventare i tuoi genitori, acchiappare la Cicogna Pasticciona e raggiungere la casa dei Bimbi a Yen Bai ... tutto quello che è successo prima di arrivare a te era solo vita, semplicemente vita, con i suoi momenti belli (perché ce n’erano) e quelli decisamente meno belli (tanti)... tutto ci avrebbe semplicemente condotto a te.
Oggi ho visto quegli occhi che hanno paura di sognare, che guardano una cameretta colorata in una vetrina ma non osano sfiorarla, che vedono un lenzuolino da culla e lo guardano come fosse un gioiello prezioso, quegli occhi che sono indulgenti davanti ai capricci, anzi li trovano dolci, quegli occhi che guardando te mamma ed il tuo bambino e ti ricordano che devi ringraziare, perché sei fortunata.
Quegli occhi li ho avuti anch’io? Sì, ma in questi due anni, da quando sono la tua mamma, Ale, me li sono scordati; mi sono dimenticata, e lo dico quasi con vergogna, di come ci si sente quando ti sembra che manchi l’aria, quando la vita sembra essersi fermata nel vano tentativo di raggiungere il sogno; per la prima volta ho davvero capito perchè le mie amiche già mamme, pur tenendomi per mano ed asciugandomi le lacrime, non riuscissero davvero a cogliere completamente il mio dolore. Da mamma mi sono scordata che cosa si provi davvero quando si insegue la cicogna per anni senza risultato, da mamma innamorata e fortunata ho dimenticato quella logorante forma di dolore che ti fa sentire “diversa” dagli altri, meno completa come donna e come moglie, perennemente in affanno, alla rincorsa.
Eppure il babbo ed io siamo qui, di nuovo alla ricerca della cicogna, nuovamente desiderosi di diventare genitori, di nuovo speranzosi.
Desideriamo il tuo fratellino o la tua sorellina esattamente come abbiamo desiderato te, con la stessa intensità, ma con una serenità che prima non avevamo.
Ora tu ci accompagni in questa meravigliosa avventura e sognare in tre ha un sapore diverso; è difficile esprimere a parole come al raggiungimento dello stesso desiderio si possa arrivare in modo tanto diverso, ma è così.
Oggi i miei occhi, grazie a te, guardano dritti nelle vetrine, le mie mani piegano con gioia vestitini per te ormai piccoli che spero verranno nuovamente indossati, sogno già di poter riacquistare montagne di pannolini (che tu ormai non usi), so' che ci saranno momenti difficili, ma cercherò di non farmi logorare dall’attesa.
Oggi a quegli occhi che non osano sognare dico che un giorno il cuore smetterà di lacrimare, che un giorno guarderete in faccia la vita senza paura, o meglio, con tutte le paure e le gioie di una madre e, allora, sarete più indulgenti nei confronti di voi stessi, degli altri e della vita.
Alla persona che guarda la vita con quegli occhi (e a tutte le mamme con quegli occhi) chiedo anche scusa perché con tutta la gioia che provo, forse, potrò tenerla per mano, asciugarle le lacrime, ma non potrò fare niente per alleviare il suo dolore se non dirle di leggere una speranza in queste righe. Michela

2 commenti:

Stefi ha detto...

Quanto sono vere le tue parole........
Stefi

Mara ha detto...

Che bel messaggio...
Grazie da un'aspirante mamma :)