domenica 26 luglio 2009

Una giornata al mare

Ciao,
oggi il babbo, le mamma ed io abbiamo deciso di fare i turisti a casa e di goderci una bella giornata tutta per noi al mare.
Ho fatto tanti bagni e tanti tuffi, ho saltato le onde con il babbo e ho giocato con i miei amichetti Matteo e Filippo con la sabbia e con le palline
A volte basta poco per stare bene come se si fosse in vacanza!
CIAO!
..............dimenticavo ho fatto anche un giretto sulla barca del nonno!

sabato 25 luglio 2009

martedì 21 luglio 2009

Gli occhi malinconici di un'aspirante mamma

Oggi, attraverso gli occhi malinconici di una persona a cui voglio bene, aspirante mamma adottiva, sono tornata indietro di due anni.
Ho sempre sostenuto che dal momento in cui ti ho visto, Ale, tutto quello che era successo prima è svanito.
...in un attimo le delusioni e i pianti, le speranze e i sogni infranti non solo sono caduti nell’oblio, ma hanno avuto un senso.
Lo penso ancora, il nostro destino era diventare i tuoi genitori, acchiappare la Cicogna Pasticciona e raggiungere la casa dei Bimbi a Yen Bai ... tutto quello che è successo prima di arrivare a te era solo vita, semplicemente vita, con i suoi momenti belli (perché ce n’erano) e quelli decisamente meno belli (tanti)... tutto ci avrebbe semplicemente condotto a te.
Oggi ho visto quegli occhi che hanno paura di sognare, che guardano una cameretta colorata in una vetrina ma non osano sfiorarla, che vedono un lenzuolino da culla e lo guardano come fosse un gioiello prezioso, quegli occhi che sono indulgenti davanti ai capricci, anzi li trovano dolci, quegli occhi che guardando te mamma ed il tuo bambino e ti ricordano che devi ringraziare, perché sei fortunata.
Quegli occhi li ho avuti anch’io? Sì, ma in questi due anni, da quando sono la tua mamma, Ale, me li sono scordati; mi sono dimenticata, e lo dico quasi con vergogna, di come ci si sente quando ti sembra che manchi l’aria, quando la vita sembra essersi fermata nel vano tentativo di raggiungere il sogno; per la prima volta ho davvero capito perchè le mie amiche già mamme, pur tenendomi per mano ed asciugandomi le lacrime, non riuscissero davvero a cogliere completamente il mio dolore. Da mamma mi sono scordata che cosa si provi davvero quando si insegue la cicogna per anni senza risultato, da mamma innamorata e fortunata ho dimenticato quella logorante forma di dolore che ti fa sentire “diversa” dagli altri, meno completa come donna e come moglie, perennemente in affanno, alla rincorsa.
Eppure il babbo ed io siamo qui, di nuovo alla ricerca della cicogna, nuovamente desiderosi di diventare genitori, di nuovo speranzosi.
Desideriamo il tuo fratellino o la tua sorellina esattamente come abbiamo desiderato te, con la stessa intensità, ma con una serenità che prima non avevamo.
Ora tu ci accompagni in questa meravigliosa avventura e sognare in tre ha un sapore diverso; è difficile esprimere a parole come al raggiungimento dello stesso desiderio si possa arrivare in modo tanto diverso, ma è così.
Oggi i miei occhi, grazie a te, guardano dritti nelle vetrine, le mie mani piegano con gioia vestitini per te ormai piccoli che spero verranno nuovamente indossati, sogno già di poter riacquistare montagne di pannolini (che tu ormai non usi), so' che ci saranno momenti difficili, ma cercherò di non farmi logorare dall’attesa.
Oggi a quegli occhi che non osano sognare dico che un giorno il cuore smetterà di lacrimare, che un giorno guarderete in faccia la vita senza paura, o meglio, con tutte le paure e le gioie di una madre e, allora, sarete più indulgenti nei confronti di voi stessi, degli altri e della vita.
Alla persona che guarda la vita con quegli occhi (e a tutte le mamme con quegli occhi) chiedo anche scusa perché con tutta la gioia che provo, forse, potrò tenerla per mano, asciugarle le lacrime, ma non potrò fare niente per alleviare il suo dolore se non dirle di leggere una speranza in queste righe. Michela

mercoledì 8 luglio 2009

Giorni di ordinaria follia

Ciao amore, un giorno, leggendo questo diario, penserai che la mamma "non è stata proprio onesta" in queste pagine, perchè non ti ha sempre e solo baciato e coccolato perché, qualche volta, ha urlato come una iena e ti ha sgridato con la sua vocetta isterica.
Ebbene sì, a volte mi capita, in giorni di ordinaria follia, quando sono stanca morta per il lavoro dentro e fuori casa (e magari la temperatura esterna è 33 gradi alle 9 di sera) di non essere proprio una mamma modello, di urlare perchè non mi ascolti o fai un po' troppi capricci o sei ipnotizzato davanti ai Teletubbies e non ne vuoi sapere di nient'altro o dici di non voler fare la pipì poi la fai sul letto di mamma e babbo appena cambiato o sputi la pappa.
Tu mi guardi, a volte a dire il vero anche un po' intimorito e mi geli, dicendomi "scusa mamma!".
Quelle due paroline, sussurrate con la tua voce d'angelo, sono la peggior pena dell'inferno per me mamma normalmente adorante e, ti assicuro, non ci potrebbe essere per me castigo peggiore, vorrei poter riavvolgere il nastro per rimediare e sotterrarmi per la vergogna.
Amore, comunque vada sei tu, dall'alto dei tuoi 30 mesi, che insegni alla tua mamma che una parola sussurrata con garbo vale più di mille grida.
Ti amo, anche quando ti sembro una matta.
La mamma
n.b. Già che ci sono mi scuso anche con il babbo, a cui riservo anche peggior dose di urla.

mercoledì 1 luglio 2009

La Festa dei Diplomi

Come annunciato, ieri seri all'asilo c'è stata la Festa dei Diplomi. E' stata una serata davvero emozionante e dal tono "solenne"; i bimbi, elegantissimi, sono stati chiamati uno alla volta sul palco per ritirare il diploma di asilo nido, sotto gli occhi lucidi di genitori e nonni.
Per loro è stato un gioco, ma per noi adulti è stato davvero commovente vederli lì, divertiti ed emozionati, forse inconsapevoli che questo capitolo della loro vita si è concluso, che a settembre inizieranno la scuola materna, con amici ed insegnanti diversi.
A questo proposito, Bruno ed io ringraziamo, ancora una volta, Delia, Imma, Michela e Maude, per aver "trasformato" l'Ale timido ed introverso in un ometto capace di relazionarsi con gli altri (adulti e bambini), per avergli insegnato ad essere autosufficiente ed educato a tavola, ma soprattutto per aver giocato con lui divertendosi a loro volta, per averlo coccolato e rassicurato con un affetto e una dedizione che, sinceramente, non avremmo immaginato.
Grazie a loro la nostra esperienza al nido, come genitori, e di Ale, come alunno, è stata meravigliosa ed è stato difficile, ieri sera, immaginare di doverlo "affidare" ad altre persone.
Ecco la classe "medi" in due foto di gruppo

Bruno, Michela e Ale Linh