A volte stupidamente desidero che siate nati
dalla mia pancia, perché così vi avrei potuto amare e proteggere da subito
evitandovi la ferita che, forse, vi accompagnerà per la vita.
Stupidamente, sì, perché sicuramente avrei amato
un figlio generato dalla mia pancia con lo stesso amore incondizionato e
infinito con cui amo voi, ma quel bambino non saresti tu Ale, con i tuoi capelli leggeri come la seta, con i tuoi
occhietti allungati che tanto adoro, con il nasino piccolo piccolo e la pelle
dello stesso colore della sabbia riscaldata dal sole.
Quel bimbo non saresti tu, Yo, con i tuoi capelli
meravigliosamente ricci, gli occhioni neri profondi come la notte e luminosi
come un cielo stellato, con la pelle color cioccolato.
Amerei quei bambini, ma non sareste voi, voi
sareste la gioia di un'altra mamma e di un altro papà, probabilmente.
Allora, razionalmente, ringrazio di avervi
incontrato ad un certo punto delle vostre vite e prometto, come sto già
cercando di fare insieme al vostro babbo, di lenire il male di quella ferita.
Il 21 dicembre di due anni fa Yoseph entrava
nelle nostre vite...da due anni è nostro figlio...anche se, a pensarci bene,
era già nato nei nostri cuori.
2 commenti:
Siete una famiglia meravigliosa!
Carissima Michela, anche se non ci conosciamo, mi sono permessa di leggere il tuo blog, in fondo qualcosa ci accomuna. Anche io ho una piccola peste Vietnamita e sono in attesa di un/una piccolo/a cioccolatino dall'Etiopia.
Parole più azzeccate di quelle che scrivi qui non le avrei trovate. Sono il mio stesso pensiero.
Benedico ogni giorno di aver avuto una vita "difficile" che mi ha permesso di arrivare alla mia cucciola. Chissà dove sarà il nostro secondogenito, è già comunque nei nostri cuori, quello è sicuro!
Posta un commento