mercoledì 15 ottobre 2008

Due adulti e un ometto

Ciao amore,
poco più di una anno fa il babbo ed io sognavamo il dono di un figlio e ci sembrava, pur avendo già ricevuto tanto dalle nostre vite, di non avere la cosa più importante, poterle dividere con un figlio, la persona a cui dare quello che insieme avevamo generato: le nostre gioie, le paure, le curiosità, il nostro amore; sentivamo di avere tanto e, nello stesso tempo, di non avere la cosa più preziosa.
Le giornate, i mesi, gli anni in tua assenza sono trascorsi così, desiderando, un giorno, di ricevere un cucciolo (tu) cui dare noi stessi, quasi avessimo troppo per tenerlo tutto per noi, ma troppo poco per essere appagati.
Sì, la nostra ricerca di un figlio è nata con la presunzione di dare!
..................oggi ci sei, e la cosa buffa è che ci sembra solo di ricevere; sì, noi ci prendiamo cura di te, ma sei tu che ci dai la tua gioia, la tua curiosità, il tuo amore, te stesso.
Così, un figlio "a cui trasmettere" è diventato un "bimbo da cui ricevere"e, a volte, facciamo fatica a credere come tu possa essere tanto "generoso" con noi, come ti basti poco per insegnare a due adulti il senso della vita, la giusta priorità delle cose, quanto basti poco per essere felici.
Prima di diventare i tuoi genitori, avevamo la presunzione che ti avremmo insegnato tante cose, ma, d'all'alto dei tuoi quasi 22 mesi, ci hai già fatto capire che i piccoli insegnano ai grandi, che essere genitori non è nè solo dare, nè, ovviamente solo ricevere, è condividere, donare cio' che si ha e si sà e imparare cose nuove, riscoprire la vita con gli occhi dell'altro.
Oggi, quando pensiamo alla nostra famiglia e alle "sfide" che il destino ci farà affrontare ci immaginiamo così, due adulti ed un ometto che si tengono per mano e, insieme, affrontano la vita.
L'essere genitori è sì una sfida, una responsabilità, ma è soprattuto (e noi lo sappiamo bene) un dono, il dono che tu rinnovi ogni giorno quando ci svegli e fai cucù ridendo come un pazzo!.
Il babbo e la mamma

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