venerdì 23 novembre 2012

La storia di Yoyo

"C'erano una volta  un re, Bruno, e una regina, Michela, che ormai da qualche tempo, abbracciati sotto le stelle, esprimevano lo stesso meraviglioso desiderio: diventare nuovamente mamma e papà.
Una sera, come già accaduto qualche anno prima, la stellina più lumina scese e parlò: disse loro che il piccolo principe Yoseph era già nato e li aspettava  alla Casa dei bimbi in Etiopia.
Il re e la regina sapevano che a volte succede che le famiglie debbano compiere lunghi viaggi per incontrarsi; infatti anche per abbracciare il loro primo figlio, Alessandro Linh, erano volati nel lontano Vietnam cinque anni prima.
Felici per la bellissima notizia re Bruno, regina Michela ed il piccolo Ale Linh partirono per l'Etiopia, terra di grande storia e tradizione, con il cuore colmo di gioia.
La Casa dei bimbi era una bellissima casetta gialla a due piani e Yoseph lì aveva trascorso i primi mesi di vita, insieme ad altri bimbi e alle tate che li accudivano con amore e dedizione.
La famiglia si avvicino' emozionata al cancello della Casa dei bimbi e, varcatolo, corse veloce su' per le scale dove li attendeva, in una bella stanzetta colorata, il piccolo Yoseph.
La fatina dell'amore sparse la sua polvere magica su di loro e, finalmente riuniti, si abbandonarono ad un dolcissimo e caldissimo abbraccio.
Nei giorni seguenti inizio' la reciproca conoscenza; e così babbo  e mamma scoprirono che il piccolo principe era un bambino "funny", proprio come avevano detto le tate, che era un mangione, che i suoi meravigliosi occhi neri sorridevano alla vita e, soprattutto, che da subito aveva manifestato una grande gioia nell'incontro con il fratellone, principe Ale Linh.
Poi venne il tempo di tornare in Italia e, salutato a malincuore il Paese in cui principe Yosi era nato, la famiglia prese il volo verso casa, dove tutto il reame li attendeva per festeggiarli.
I giorni, mesi, anni successivi trascorsero tra baci, coccole, giochi e vita serena, ma non ci fu sera in cui re Bruno e regina Michela dimenticarono di ringraziare le stelle che li avevano condotti dai loro bambini.

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